Corropoli: ex orfanotrofio femminile S. Luisa (ex IPAB), tutto tace in un desolante abbandono
Oblio totale. La Val Vibrata da Milano del Sud a cenerentola d'Abruzzo. La punta dell'iceberg è rappresentata per certi versi da Corropoli, paese con tanti problemi, non ultimo quello dello spopolamento che s'è acuito dopo il terremoto.
Lunedì 5 Settembre 2022
Oblio totale. La Val Vibrata da Milano del Sud a cenerentola d'Abruzzo. La punta dell'iceberg è rappresentata per certi versi da Corropoli, paese con tanti problemi, non ultimo quello dello spopolamento che s'è acuito dopo il terremoto. Basta guardarsi intorno in pieno centro per rendersi conto dello stato di degrado e di abbandono. Due esempi per rendere meglio l'idea: il vecchio orfanotrofio femminile S. Luisa ed anche asilo infantile in decadenza di via Nemesio Ricci e la torre campanaria "imbracata" da quattro anni dopo essere stata ristrutturata.
L'asilo, o Istituto S. Luisa, situato nella parte retrostante di Palazzo delle Monache con ampia veduta anche su piazza Pie’ di Corte, fu abbandonato dalle suore nel 1997. La struttura, con funzione di brefotrofio, venne gestito a lungo dalle religiose, stimate e apprezzate dalla popolazione, le quali aprirono le porte anche a bambini di famiglie normali creando un asilo infantile. Dopo le suore ... il buio.
A distanza di poco tempo l'asilo chiuse i battenti e oggi l'edificio, abbandonato a se stesso, versa in pessime condizioni sia fuori che all'interno. Tutto sottosopra: dov'era la cucina, ad esempio, non è rimasto nulla. È sparito perfino il famoso cinesino: quando un bambino inseriva monetine muoveva la testa. Distrutto il piccolo teatro dove ci si divertiva a recitare alla presenza del pubblico, sempre numeroso. Adesso solo ruderi e tanti piccioni appollaiati sulle vecchie finestre che guardano Piazza Pie' di Corte. Un'autentica vergogna per un paese che s'è sempre distinto per efficienza, ordine, eleganza e sobrietà. È tempo d'intervenire per cancellare questa bruttura, che tra l'altro rappresenta un pericolo pubblico, e riportare l'asilo ai bei tempi di suor Vincenza e suor Luisa. E poi, come accennato, la paradossale odissea della storica torre campanaria, ristrutturata da circa quattro anni e tuttora ingabbiata da lastre e tubi metallici. Nonostante promesse e rassicurazioni nessuno è riuscito a restituirla ai corropolesi nella sua notevole bellezza. Intanto il tempo passa e alcune parti (i mattoni ad esempio), preferite dagli uccelli col piumaggio nero, rischiano di rovinarsi di nuovo. A spese della collettività.
Incredibile ma vero.
Serafino Di Monte